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Verifiche N.2, 2023 - Gabbie di genere nella scelta formativa e professionale

Dal 1981 la Costituzione federale sancisce l’uguaglianza di diritto e di fatto tra donne e uomini (art. 8 cpv. 3 Costituzione federale). Tuttavia, la (ri)produzione di ruoli di genere e la divisione sessuale in ambito lavorativo persistono.

Le donne sono sovrarappresentate nei mestieri meno retribuiti (in particolare nel lavoro di cura), mentre gli uomini sono maggiormente presenti nei settori tecnici e nelle posizioni dirigenziali meglio retribuite. Perché una simile differenza di genere perdura nella società contemporanea e quale rapporto di causa-effetto ne deriva?

A cura di

  • Barbara Rossi, Coordinatrice Nuovo Futuro per la Svizzera italiana
  • Athina Greco, Collaboratrice del Servizio per le pari opportunità
  • Rachele Santoro, Delegata per le pari opportunità

L’influenza degli stereotipi di genere nelle scelte professionali

Negli ultimi anni il livello di formazione tra donne e uomini ha raggiunto la parità, con una percentuale leggermente superiore di donne che consegue un diploma di tipo terziario (47%, rispettivamente 45,5% tra gli uomini). Tuttavia, nell’ambito della scelta for- mativa e professionale permangono ancora importanti disparità, che si traducono nella segregazione oriz- zontale, ovvero la concentrazione delle donne nei mestieri socio-sanitari e dell’insegnamento e degli uomini nelle professioni MINT (matematica, informatica, scienze e tecnologia).

C’è allora da chiedersi come mai, nonostante un pari livello formativo, le scelte di studentesse e studenti continuano ad essere divise per genere. Irene Biemmi e Silvia Leonelli – studiose delle questioni di genere in ambito educativo – tematizzano la questione delle “gabbie di genere”, quelle barriere invisibili che condizionano il futuro di femmine e maschi, spingendo a percorsi di vita cui siamo culturalmente e tradizionalmente abituati.

Popolazione residente

Fonte: Le Cifre della parità online Un quadro statistico delle pari opportunità fra i sessi in Ticino, aggiornamento 2023

. Già a partire dalla prima infanzia bambine e bambini sono distinti per genere: dall’arredamento per la cameretta, all’abbigliamento rispettivamente rosa e blu, fino alla suddivisione dei giocattoli. Crescendo con l’errata concezione che le bambole siano intrattenimenti femminili e che le macchinine siano prerogativa maschile, i e le giovani sviluppano la convinzione che i ragazzi possano meglio inserirsi nell’ambiente tecnico mentre le ragazze siano più por- tate alla cura di terzi. Durante l’adolescenza l’attribuzione di determinati ruoli di genere è rafforzata dalle dinamiche di gruppo e dalla pressione sociale. Il forte desiderio giovanile di far parte della norma è un bisogno culturale che può influenzare i pro- cessi decisionali dei e delle giovani, che sono dunque meno propensi a scegliere percorsi formativi atipici per il proprio genere. Nel corso dei decenni questa visione ancorata a ruoli di genere stereotipati è venuta meno, sia grazie a una naturale mutazione ed evoluzione sociale, sia grazie a diversi studi che hanno di- mostrato la fondamentale arbitrarietà della tradizionale divisione di ruoli di genere. Tuttavia, simili preconcetti possono rimanere radicati nella mentalità collettiva sotto for- ma di stereotipi inconsapevoli e interiorizzati (unconscious bias), che vengono perpetrati e tramandati per generazioni prima di venire definitivamente eliminati dall’immaginario comune.

Il ruolo dei genitori nella scelta formativa e professionale

Fondamentale per contrastare questo fenomeno, è il sostegno da parte dei genitori. Durante lo sviluppo, ragazze e ragazzi necessitano di un sostegno psicologico ed emotivo che possa incoraggiarli a seguire o a trovare la propria strada senza condizionamenti socio-culturali. Tuttavia, quando questo supporto viene meno, il ruolo genitoriale può trasformarsi in un ostacolo per l’emancipazione professionale dei e delle giovani. Nell’ambito di uno studio condotto nel 2015 in cinque scuole medie della Svizzera romanda e del Ticino, si è cercato di capire in che modo il ruolo dei genitori influenzi le scelte formative di ragazze e ragazzi (Gianettoni et al., 2021).

I risultati dimostrano che l’opinione dei genitori in materia di ruoli di genere condiziona fortemente i processi decisionali di figli e figlie: tan- to più la famiglia sostiene un’ideologia ancorata a ruoli tradizionali di uomini e donne, quanto più i e le giovani aspirano a una carriera tipi- ca e conforme alle aspettative per il loro genere. Mentre per i ragazzi questo si traduce spesso nella spinta verso carriere prestigiose e ben remunerate, per le ragazze risulta particolarmente importante stac-arsi da un contesto famigliare che potrebbe ostacolare la loro emancipazione professionale.

Popolazione residente

Fonte: Le Cifre della parità online Un quadro statistico delle pari opportunità fra i sessi in Ticino, aggiornamento 2023

Aspirazioni professionali: lavori tipici e atipici

Durante lo sviluppo, ragazze e ragazzi percepiscono in maniera differente i risvolti negativi e gli osta- coli generati dagli stereotipi di genere. I maschi sono reticenti nel dedicarsi ad attività associate al sesso opposto per paura di essere ridicolizzati, di incontrare pregiudizi riguardo il proprio orientamento sessuale o una svalutazione della propria mascolinità. D’altro canto, le ragazze incontrano più raramente questo tipo di stigmatizzazione, ma sono confrontate con la paura di non essere all’altezza dei compiti solitamente svolti dal genere maschile e dal timore di non essere idonee e capaci. La differenza è so- stanziale ed eloquente: i ragazzi scelgono difficilmente professioni considerate femminili perché ritenute svalutanti, mentre le ragazze, sebbene ambiscano a svolgere professioni ritenute prestigiose, spesso non si sentono abbastanza competenti per ricoprire posizioni lavorative tipicamente maschili. Pur essendo più inclini a un percorso professionale atipico, le ragazze abbandonano con più frequenza le proprie ambizioni, o sono costrette a farlo. Molte di loro sono infatti confrontate con un ambiente professionale ostile e condizionato da stereotipi di genere, che talvolta ostacola il compimento della formazione (Gianettoni et. al, 2015).

Il ruolo della scuola nell’abbattimento degli stereotipi di genere.

Trasgredire le norme di genere nelle scelte formative e professionali sembra dunque essere un’impresa ardua. La scuola, quale importante luogo di socializzazione, può assumere un ruolo centrale in questo processo. È pero necessario compiere uno sforzo maggiore per promuovere nel contesto scolastico un approccio di genere integrato, con misure mirate a tutti i livelli del sistema educativo, quali ad esempio: integrare le competenze di genere nei piani di studio, elaborare e utilizzare materiale didattico privo di stereotipi di genere, rafforzare la formazione continua dei e delle docenti relativamente alle pari opportunità, sensibilizzare famiglie e genitori sull’influenza degli stereotipi nella scelta formativa e professionale, promuovere attività d’informazione e di sensibilizzazione presso i e le giovani sulla scelta formativa e professionale incondizionata (come ad esempio attività svolte dall’Ufficio dell’orientamento scolastico e professionale o nell’ambito della Giornata Nuovo Futuro) e rendere obbligatoria la formazione sulle tematiche di genere per i e le future docenti.

Il diritto ad una scelta incondizionata Le aspirazioni professionali dei e del- le giovani ticinesi sono influenzate da fattori ideologici e identitari, da timori e aspettative e dalla mancan- za di modelli e rappresentanti del proprio genere in diverse zone del mercato professionale. Gli stereotipi di genere rappresentano in questo senso un grande impedimento alla libertà di scelta degli studenti e delle studentesse. Solo attraverso un cambiamento sociale si può sperare di superare i condizionamenti di genere che ancora influenzano l’immaginario collettivo, che dagli adulti si tramanda alle nuove generazioni. I genitori, così come la scuola, devono essere i principali responsabili per un’educazione libera da stereotipi di genere. Scegliere il proprio futuro senza condizionamenti non è solo un diritto costituzionale, ma rappresenta un diritto fondamentale per ogni giovane.

 

Nuovo Futuro – prospettive diverse per ragazze e ragazzi

La Giornata Nuovo Futuro è un’iniziativa nazionale che ha l’obiettivo di promuovere la parità tra donne e uomini nella scelta del lavoro e nei progetti di vita. Durante una giornata o mezza giornata, allieve e allievi di 2a e 3a media hanno l’opportunità di fare un’esperienza pratica nel mondo del lavoro e allontanarsi da ruoli di genere stereotipati. L’evento si svolge sempre il secondo giovedì di novembre e coinvolge migliaia di scuole e aziende in tutta la Svizzera.

Nel 2022, più di 460 allieve e allievi di 34 sedi scolastiche della Svizzera italiana hanno partecipato all’iniziativa. Come descritto nell’articolo, al momento di scegliere un percorso formativo e professionale, ragazze e ragazzi sono influenzati – anche inconsapevolmente – da stereotipi di genere che dipingono alcuni mestieri come più adatti ai ragazzi (mestieri tecnici) e altri alle ragazze (settore socio-sanitario e dell’insegnamento).

Ciò non invoglia le/i giovani ad andare controcorrente nella scelta di una professione, con il risultato che molto molto spesso i ragazzi tendono ancora a scegliere professioni “tipicamente maschili” e le ragazze professioni “tipicamente femminili”. La Giornata Nuovo Futuro vuole offri- re ad allieve e allievi uno spazio di riflessione e di scoperta, in cui sperimentare professioni che magari non avevano mai preso in considerazione.

Il funzionamento della Giornata Nuovo Futuro è piuttosto semplice: per una giornata, le ragazze sono invitate a scoprire le professioni con una maggiore percentuale di uomini (informatica, ingegneria, agricoltura, polizia, pompieri, ecc.), mentre i ragazzi sono invitati a scoprire le professioni con una più alta percentuale di donne (cure infermieristiche, fisioterapia, farmacia, ecc.). Grazie alla collaborazione di numerose aziende e istituzioni, i e le partecipanti hanno l’opportunità di fare un’esperienza pratica nella professione scelta: svolgono piccoli lavori, incontrano apprendisti, dipendenti e dirigenti dell’azienda.

In questo modo, le ragazze e i ragazzi conoscono nuovi modelli di riferimento e sfatano alcuni miti sui mestieri che sperimentano, rendendosi conto che le professioni in questione non sono più adatte agli uomini, o, rispettivamente, alle donne.

Sito internet: https://www.nuovofuturo.ch/

 

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È un fascicolo tematico quello che presentiamo ai nostri lettori, centrato sulla formazione iniziale e continua dei do-centi, tema delicato, su cui Verifiche si è spesso e a più riprese chinata.

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